Alzi la mano chi non ha mai provato l’”ebbrezza” di ritrovarsi un bel rigurgito di latte sulla maglietta appena lavata.
Il RIGURGITO consiste nella risalita di contenuto gastrico dallo stomaco verso l’esofago. È un fenomeno fisiologico presente nel 40% dei lattanti dopo le poppate e non compromette la crescita del bambino.
RIGURGITO è diverso da REFLUSSO.
Si parla di reflusso gastro esofageo funzionale quando i rigurgiti sono presenti non solo dopo la poppata, ma anche durante la giornata. Con lo svezzamento e la verticalizzazione del bambino, il problema può migliorare.
Perché il REFLUSSO è così frequente nei neonati?
- l’alimentazione è prettamente liquida ed il tempo di transito del latte è maggiore rispetto all’adulto;
- il neonato passa gran parte del tempo sdraiato;
- il CARDIAS è la valvola situata tra stomaco ed esofago e dovrebbe impedire la risalita di cibo/liquidi, ma è ancora immaturo e poco funzionale.
Il REFLUSSO è invece considerato PATOLOGICO quando si associano frequenti episodi di vomito, pianto ricorrente, repulsione per il latte e notevole perdita di peso. È presente in 1 bambino su 300, le cause possono essere intolleranza alle proteine del latte o stenosi del piloro; e le complicanze possono essere: esofagite, episodi di apnea durante il sonno, disturbi respiratori e neurologici. È fondamentale consultare il pediatra per trovare la giusta terapia.
TRATTAMENTO OSTEOPATICO
Come agisce l’osteopata?
Intervenendo su diverse strutture:
- la base del cranio, per eliminare le possibili irritazioni del nervo vago;
- la colonna dorsale, zona di innervazione dello stomaco;
- l’addome, per rilasciare la parete gastrica, la parte finale dell’esofago e il diaframma (il muscolo che separa il torace dall’addome).
Si tratta di manipolazioni dolci e delicate per approcciare i sistemi (craniale, strutturale, viscerale e fasciale) responsabili delle tensioni che creano il disturbo.
Il trattamento è tanto più efficace quanto prima viene realizzato perché la disfunzione non è ancora strutturata e il bambino ha una maggior capacità di autoguarigione.