L’ernia del disco è il risultato della rottura dell’anulus fibroso del disco intervertebrale con relativa dislocazione e fuoriuscita del nucleo polposo. Lo sfiancamento dell’anulus, senza la sua rottura, configura il quadro di protrusione discale. L’ernia del disco che interessa la porzione posteriore del disco provoca la presa di contatto del contenuto discale espulso con le strutture nervose contenute nel canale spinale: meningi, midollo spinale e/o radici nervose.
Tra le principali cause delle lombalgie dovute ad ernia discale troviamo la riduzione della corretta curvatura della colonna e la disidratazione dei dischi intervertebrali. L’approccio osteopatico tiene conto di questi aspetti e si propone sempre di migliorare e ripristinare le condizioni iniziali in modo da favorire il recupero.
Tra le proposte per risolvere questa problematica l’osteopatia può essere un aiuto importante.
L’osteopata dispone di differenti modalità di approccio e riesce in alcune sedute a ripristinare al meglio ciò che la colonna ha perso.
Il trattamento osteopatico già dalle prime fasi concorre:
🔹a dare un contributo alla gestione del dolore, attraverso manovre sui tessuti molli (fasce e muscoli);
🔹a favorire un vero e proprio drenaggio linfatico, migliorando il micro circolo e favorendo i processi antinfiammatori propri del nostro corpo;
🔹ad alleviare la tensione a cui tutto il sistema nervoso è sottoposto tramite un approccio definito cranio sacrale che lavora a distanza dalla zona colpita dall’ernia riuscendo comunque a dare importanti risultati sul dolore. ;
🔹a ripristinare la mobilità della colonna vertebrale divenuta rigida a causa della problematica presente, con specifiche tecniche manipolative ed articolatorie, permettendo al tratto colpito di tornare a funzionare correttamente e ad essere in armonia con tutta la colonna vertebrale.
🔹ad aumentare l’efficacia dei farmaci suggeriti dal medico durante la fase acuta.